Archeometra sostiene il progetto “l’Orologio Ritrovato”
Un progetto ambizioso che unisce tradizione e modernità, arte contemporanea e storia locale.
Perché il nostro contributo al progetto
di Giampietro Berti
AD di Archeometra
ARCHEOMETRA
“La forza della nostra azienda e data dalle persone e dal territorio.”
Abbiamo investito in eventi culturali nella Capitale e in Veneto. Oltre allo storico rapporto con il Cittadella Calcio (non amo molto il calcio ma, devo ammetterlo, quando gioca il Cittadella qualche vibrazione la provo; inoltre ritengo il Cittadella uno straordinario esempio di serietà gestionale e di attaccamento al territorio), siamo a fianco dei giovani dell’Hockey di Cittadella. Proprio di recente abbiamo sponsorizzato, in pieno Covid, un importante progetto: “Frangiamore”, che fondeva i più carismatici luoghi d’arte della Capitale con le creazioni di alta moda di Sylvio Giardina, uno degli stilisti più interessanti e innovativi del panorama dell’Haute Couture.
Il progetto “l’Orologio ritrovato” è molto intrigante. Il luogo, uno dei più belli della nostra Regione, la musica barocca dal vivo e l’arte digitale. Tre componenti per me attraenti.
Archeometra è nata come impresa nel settore dei beni culturali e della divulgazione scientifica. Credo che pochi siano a conoscenza che Archeometra realizzò buona parte degli scavi archeologici ai Fori Imperiali e che milioni di turisti oggi possono visitare queste bellezze anche grazie al contributo di una realtà della piccola Castelfranco. Molti i progetti in questo ambito: Pompei, Algeri, Le chiese dell’Umbria, La Basilica della Salute a Venezia, solo per citare quelli che mi vengono in mente ora. Per anni abbiamo avuto la gestione del portale dell’Istituto Regionale delle Ville Venete e del catalogo online.
Il luogo della manifestazione è quindi, e lo dico con umiltà, in piena sintonia con le nostre radici. Archeometra, negli anni, è però cambiata e ha deciso, a fronte di un Paese che investiva sempre meno nel settore dei beni culturali, di convertire le competenze tecnologiche acquisite nella gestione ed archiviazione delle informazioni storico artistiche, nel settore dell’Information Technology e dell’integrazione di sistemi informatici complessi. A pensarci bene, l’impresa ha avuto un’evoluzione di stampo lamarckiano. E’ stata una scelta difficile ma, valutando i risultati, giusta. La nostra impresa da più di 10 anni ha un fatturato proveniente da progetti puramente IT.
Non nascondo, però, che c’è da parte mia la forte propensione a rientrare nel ring dei beni culturali e del turismo: è uno dei settori a più alto potenziale del nostro Paese.
La musica è sempre stata una mia grande passione: credo di essere un melomane, e lo è anche per gran parte dei miei colleghi. Per me la musica è un vero e proprio propellente esistenziale. In Archeometra i gusti sono vari. Si va dalle variazioni di clavicembalo di Bach agli acuti di Cornell: passioni infinite, come infinita è la musica.
Quanto all’arte digitale… diciamo che capire il nostro interesse aziendale è più intuitivo. L’arte è la prima linea di sperimentazione dell’umanità, è una divisione di ricerca e sviluppo materica, cromatica e sensoriale. È, inoltre, sempre più interattiva e disponibile a tutti. L’arte e le installazioni contemporanee possono essere un biglietto per il futuro. A livello di impresa non mi interessano gli aspetti critici o etico-politici che l’arte comunque tocca, tutti aspetti che, pure, mi influenzano a livello personale. Qui, come responsabile di un’impresa, mi interessa quanto un’opera possa rappresentare un’idea, uno scenario o una prospettiva. Il progetto “l’Orologio ritrovato” tocca troppi punti interessanti. Che dire se non: non potevamo non esserci…
Cosa mi piacerebbe avere di ritorno da questo contributo?
Direi, prima di tutto, che mi piace l’idea di contribuire a far passare, dopo un lungo periodo di grande insicurezza, qualche giornata serena ed interessante ai visitatori.
Poi, se dovessi guardare puramente alle ricadute imprenditoriali, mi piacerebbe che qualche giovane appassionato di informatica, approfondendo chi siamo, ci contattasse per poter far parte del nostro team. Il problema occupazione nel settore dello sviluppo software e delle nuove tecnologie è enorme; non si riescono a trovare neppure persone per un colloquio, pur promettendo contratti stabili e robusti. Questo, però, è un problema che ha radici profonde e non è di certo solo responsabilità degli studenti o delle Università ma, in primis, di noi imprenditori. Se vuoi fare del buon vino non puoi produrlo dall’oggi al domani.
I tempi della natura, come spesso quelli del buon senso, non si possono accorciare a nostro uso e consumo. Cito spesso questa frase: “le idee camminano con le gambe degli uomini”. Ultimamente ci sono sicuramente tante idee ma, ahimè, poche gambe. Ma essendo un ottimista credo che le cose miglioreranno.